Raccolta stralci della stampa

Riferimento al Catalogo della Stampa dell'Archivio Nicola Ciletti presso la Biblioteca Provinciale di Benevento:

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Francesco dell'Erba,

La Mostra di Nicola Ciletti

in "Il Giornale D'Italia", anno XXXIX, n° 50, 27 febbraio 1929

Mentre il Sindacato Artistico è in via di ricostruzione e la Società Promotrice "Salvator Rosa" non dà segni di vita, pittori e scultori cercano d'organizzare Mostre singole e collettive per portare a conoscenza del pubblico le opere loro recenti. Questo fatto suggerisce malinconiche riflessioni sullo stato di isolamento in cui vive la maggior parte dei nostri artisti, sulla mancanza di affiatamento tra di loro, sulle lotte in cui i migliori si snervano e si inacidiscono, sulle difficoltà pei giovani di farsi avanti.

In questa secondo metà di febbraio si sono aperte, contemporaneamente, quattro Mostre, ultima quella del pittore Nicola Ciletti, inauguratasi domenica alla Permanente del Circolo Artistico.

Coloro che non possono negare al Ciletti l'ingegno e la qualità cospicue di pittore dicono vecchia la sua arte. Noi siamo abituati a sorridere dei dibattiti, più o meno sinceri, sulla tecnica e sugl'ideali della pittura. Le nuove generazioni sono sempre più o meno iconoclaste e hanno bisogno di svalutare quelle che le precedettero. Nel regno dell'arte vi è posto per tutti. L'importante è fare bei quadri e belle statue.

Nicola Ciletti è un pittore sincero che procede senza incertezze e senza paura, studioso della natura e del vero. Buon disegnatore, coloritore ineguale, privo di finezze e di riflessi. I mezzi di cui si serve sono semplici, onesti, chiari: essi non offuscano la freschezza della sensazione e del sentimento ma la rendono limpidissima.

E' soprattutto un figurista. I suoi temi preferiti sono i contadini, uomini e donne, validi, rudi, senza sorriso, pensosi e malinconici.

Le sue figure sono precise e taglienti. Le scene che riproduce sono di una profonda umanità, senza incrinature di convenzionalismo e di retorica. Spesso riesce a commuovere. Quando non si abbandona all'orgia dei colori è composto, sereno e le sue creazioni riescono armoniose come gli oggetti naturali.

Esaminando i quadri di Ciletti tu riconosci subito un osservatore attento e intelligente, un esecutore paziente e metodico. Non è nuovo. Ma nessuno può asserire che imita servilmente le forme vecchie.

Vi sono in questa Mostra una mezza dozzina di quadretti, che sono dei veri gioielli: " Triste cammino ", " Aspettando la messa ", " La lettera dall'America ", " Dopo la Pioggia ", " L'amico prediletto ", " Idillio ". L'attenzione del pubblico è attratto più particolarmente da due grandi quadri ..." Per le bestie ", e " L'aratura ". Nel secondo i buoi legati all'aratro hanno un rilievo quasi plastico e tutta la tela è d'una intonazione un po' malinconica efficacissima.

Questa Mostra è fra le più complete apparse in questi ultimi anni. Sessantacinque quadri di dimensioni diverse, che danno l'esatta misura del talento di questo pittore robusto, ricco di sentimento, osservatore perspicace, fecondo senza sforzo.

Dello stesso autore cfr. anche schede: bc3

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