Raccolta stralci della stampa

Riferimento al Catalogo della Stampa dell'Archivio Nicola Ciletti presso la Biblioteca Provinciale di Benevento:

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Tito Margherini,

Importante retrospettiva a Benevento dell'artista sannita. L'epopea della terra meridionale nella pittura di Nicola Ciletti

(Dal nostro corrispondente)

Benevento 2 dicembre 1971

Con opere concesse in prestito dal Senato, dai Comuni di Napoli, dai Musei civici di Milano e di Barletta, dalla Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli, da vari uffici beneventani come la Prefettura, la Camera di commercio, il Consorzio agrario provinciale, la Banca Sannitica e da importanti collezionisti di Roma (Cantile, Ciletti, D'Addona, Guzzardi, Iazeolla, Imperlino), di Napoli (Botti, Ciambelli, Napolitano), di Portici (Bellucci Sessa) e, naturalmente del Sannio (Cucinelli, Bravi, Ciletti, Fusco, Dell'Aquila, Del Vecchio, Imperlino, Lepore, Napolitano, D'Onofrio, Pironti, Rotili) oltre a quelle di proprietà del Museo del Sannio, è stata allestita e inaugurata a Benevento a cura dell'Amministrazione provinciale, una retrospettiva del pittore Nicola Ciletti, nato a San Giorgio la Molara nel 1883 ed ivi deceduto nel 1967.

[...]

[...] i disegni costituiscono una parte interessante dell'attuale Mostra beneventana. Il dirigente del Museo dr. Salvatore Basile, che ha organizzato l'intera manifestazione curando anche il ricco catalogo, ha voluto dare rilevanza a questo aspetto, fino ad ora sconosciuto, dell'arte del pittore sannita, raccogliendo una discreta serie di disegni tra i quali figurano molti ritratti.

Un altro aspetto interessante della mostra, allestita al Museo del Sannio, è rappresentato - oltre agli olii e ai disegni - dalla corrispondenza con varie personalità artistiche dell'ambiente napoletano, e soprattutto con Salvatore Di Giacomo, col quale - è evidente appunto da una lettera di quest'ultimo - doveva dividere una certa passioncella per la buona tavola casareccia partenopea.

Ma, se si prova un certo interesse dinanzi a queste cose, vuol dire che Nicola Ciletti ancora non è stato del tutto scoperto. Sembra infatti proprio così dal momento che la sua pittura, tanto diversa da quella di oggi, strappa consenso ed entusiasmo non soltanto negli anziani ma anche e soprattutto nei giovani.

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