Raccolta stralci della stampa

Riferimento al Catalogo della Stampa dell'Archivio Nicola Ciletti presso la Biblioteca Provinciale di Benevento:

ct13

Salvatore Moffa,

Il messaggio artistico di N. Ciletti in una retrospettiva a Benevento

in: "L'Osservatore Romano", anno CXI, n.°288, 15 dicembre 1971

Doveroso omaggio a Nicola Ciletti, maestro di non comune statura scomparso nel 1967, che fece della pittura lo scopo della sua esistenza in una dimensione di amore ai suoi simili e di esaltazione della sua terra, è la mostra retrospettiva inaugurata recentemente al Museo del Sannio in Benevento.

Nicola Ciletti usò fin dalla sua giovinezza la capacità di calarsi nell'intimo della sua stirpe, teso alla ricerca del loro reale contesto socio-psicologico. Anzi l'impegno per le loro problematiche divenne elemento vivificatore e motore della sua arte, che andò via via realizzando, specie dopo le fasi giovanili di contatti con la scapigliatura partenopea e il soggiorno newyorchese, raggiungendo un vigoroso linguaggio chiaroscurale, che se da un lato rivela la discendenza dal filone dell'Ottocento napoletano, dall'altro dà una misura della sua personale escavazione tenace e profonda [...]

L'opera del Ciletti, dalle Promotrici e Permanenti di Napoli alla Fiorentina Primaverile del 1921, dalla II quadriennale di Torino del 1908 alla Personale alla S. Marco di Roma del 1965, è densa di opere esemplari sopravvissute alle vicende del tempo tra controverse opinioni del gusto in trasformazione ed emergono quelle destinate a lasciare una traccia: " Duro calle ", (1925) di perlacea delicatezza; " Ombrello Verde ", (1930) di rara potenza evocativa; " Vento ", (1932)di raggiunta pienezza espressiva; " Pane e terra ", (1945) di viva tensione drammatica; " Contadina con bimbo ", (1948) ove il segno si è fatto più graffiante, e " Mattino sul fiume ", (1962) di splendido bagliore poetico.

[...] Ciletti ,che fu uomo da non poter rimanere inerte dinanzi all'aspra realtà del suo ambiente e del suo paesaggio desolato, ha un suo mordente sconcertante per il modo di raccontare casi di vite oscure e la protesta disarmata di istanze sociali.

[...]

Tra gli 85 quadri, i 45 disegni e gli 11 documenti la piacevole novità è offerta dalla rara raccolta dei superstiti ritratti eseguiti a matita, in cui il Ciletti seppe cogliere in un dinamismo di esecuzione l'interiorità dei personaggi illustri che frequentavano il vecchio Gambrinus a Napoli.

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